Introduzione

Si dice che la verità attraversa 3 fasi:
La prima è rappresentata dalla negazione,La seconda da una forte opposizione,La terza dalla sua diffusa accettazione come dato di fatto.
Guardando questo blog ricordatevi che le persone che faranno altrettanto,probabilmente rientreranno in una di queste 3 categorie.Alcune rifiuteranno di credere che quello che stanno osservando possa essere vero,altre si opporranno violentemente alla diffusione di queste informazioni e faranno il possibile per screditare il messaggero invece di prestare attenzione al messaggio.
Poi probabilmente ci saranno altre persone che diranno: "non mi sorprende affatto l'ho sempre saputo,è tutto vero".
Osservando questo blog vedrete delle prove,che siano deboli o concrete non importa. Più prove si raccolgono,più la verità diventa possibile,probabile e in fine certa.

domenica 29 luglio 2012

Esperienze di pre-morte, un mistero senza uscita



Esperienze di pre-morte, NDE, near death experiences, esperienze di confine, sono usati come sinonimi e indicano l'esperienza di persone 'clinicamente morte' o prossime alla morte che hanno continuato ad avere percezione di se stesse e di ciò che stava avvenendo intorno a loro e che le hanno raccontate una volta 'risvegliati' o condotti in salvo.

Queste esperienze ci parlano dell’Essenza, dell’Anima, di ciò che sperimenta una volta libera dal corpo fisico. Queste testimonianze contengono al loro interno grandi insegnamenti e invitano quindi alla riflessione, ma per l’Anima che la vive sono soprattutto esperienze d’Amore e questo nuovamente ci ricorda che come Anime, incarnate in un corpo fisico o meno l’unica cosa veramente importante è l’Amore.





Un grande studio è in corso per esaminare esperienze in pre-morte in pazienti con attacchi di cuore.
I medici di 25 ospedali inglesi e americani studieranno 1,500 sopravvissuti per vedere se le persone senza l'attività di battito cardiaco o di cervello possono avere delle esperienze "fuori dal corpo" 
Alcune persone hanno dichiarato di avere visto una galleria o luce intensa, gli altri si ricordano di avere guardato dal soffitto il personale medico.
Lo studio, durerà tre anni e sarà coordinato dall' Università Southampton, includerà lo studio di particolari immagini che potranno essere viste solo dall'alto.
Per provare questo, i ricercatori hanno realizzato delle proiezioni speciali in aree di rianimazione. Le proiezioni contengono immagini che sono visibili solo dal soffitto.
Dott. Sam Parnia, che è dirigente di tale studio: " se si può dimostrare questo, quando il cervello si spegne, si può dedurre che la coscienza è un'entità separata ".
"è improbabile che troveremo molti casi in cui accade questo, ma dobbiamo essere di larghe vedute".
" e se nessuno vede le immagini, vuol dire che queste esperienze sono delle illusioni o falsi ricordi ".
"questo è un mistero che possiamo sottoporre ora ad uno studio scientifico".
Il Dott. Parnia dice che l' intensità di lavoro di un medico per i suoi compiti giornalieri non aveva mai dato importanza all' argomento e la scienza di conseguenza non se ne era mai occupata, ma adesso sarà studiata e sperimentata l' esperienza di pre-morte.
Processo di morte
Lui dice: "contrariamente alla percezione popolare, la morte non è un momento specifico".
"è un processo che inizia quando il cuore si ferma, così i polmoni e il cervello cessano di funzionare" - condizione definita dalla medicina come arresto cardiaco.
"durante un arresto cardiaco, tutti e tre i criteri di morte sono presenti". da quel momento quindi, segue un periodo di tempo, che può durare da alcuni secondi ad un'ora o più, la corsa all' emergenza e gli sforzi dei medici, possono riuscire a far ripartire il cuore ed ad invertire il processo di morte.
"quello che sperimentano le persone durante questo periodo di arresto cardiaco, fà comprendere in che cosa siamo tutti probabilmente destinati a sperimentare durante il processo della morte".
Il Dott. Parnia ed i colleghi medici analizzeranno l'attività di cervello di 1,500 sopravvissuti di attacco di cuore e vedranno se essi sono in grado di ricordare le immagini proiettate. 
Gli ospedali che stanno sperimentando e studiando questi pazienti sono Addenbrookes a Cambridge, Ospedale di Università a Birmingham e il Morriston in Swansea, così come altri nostri nove ospedali.

Grazie a questo articolo,ci ha contattato un nostro caro elettore (A.Z.),testimone,sulla propria pelle durante un'intervento chirurgico. Si è ritrovato fuori dal proprio corpo mentre veniva operato.Riportiamo di seguito le sue parole,ringraziandolo per l'email che ci ha inviato e per aver acconsentito alla sua pubblicazione:

"ciao Luca, la mia esperienza di quasi morte l'ho vissuta in sala operatoria al mio 4° intervento chirurgico, premetto che io in queste cose non ci avevo mai creduto, le avevo sempre ritenute immaginazioni della coscienza. Però dopo quello che mi è successo in sala operatoria devo ricredermi, negli altri 3 interventi non mi è capitato nulla di strano ma in questo ricordo che ero in sala operatoria e mi stavano preparando con la flebo in un braccio iniziandomi a somministrare l'anestesia, erano in due credo un chirurgo ed un infermiere, ad un certo punto mi recitano le parole di routine: adesso comincerà a sentire un leggero torpore e si addormenterà, non si preoccupi conti fino a.... ( di solito dicono conti fino a 3 ma stavolta non ho sentito altro) poi dopo un pò mi è sembrato di vedere intorno a me quattro persone, forse due chirurgi e due infermieri, uno di loro ha chiesto il bisturi a un altro e dopo averlo afferrato in mano lo ha poggiato sul mio addome e ha detto testuali parole: allora iniziamo? dopo di che ho visto che cominciava a incidere e io non sentivo alcun dolore, allora mi sono reso conto che io non ero più nel mio corpo e assistevo alla scena come una terza persona, vedendo dall'esterno del lettino medico quello che mi stavano facendo, a quel punto mi sono chiesto: caspita ma che cazzo ci faccio fuori dal mio corpo??? dopo di che non ricordo più niente, almeno fino al momento in cui mi sono risvegliato e i medici che dicevano: meno male c'è l'abbiamo fatta! il giorno dopo ho chiesto al chirurgo in quanti erano ad operarmi, lui mi ha risposto: eravamo due medici e due infermieri, ma perche mi fà questa domanda? io ho risposto: così giusto per sapere perche pensavo foste in due, lui mi rispose eravamo in quattro più l'anestesista. Oggi a distanza di più di un anno dal mio ultimo intervento credo proprio che la morte non sia la fine di tutto, io che non credevo in niente e dicevo sempre che quando si muore tutto finisce, oggi credo proprio che un anno fà stavo per passare forse in unaltra DIMENSIONE ! ma qualcosa mi ha trattenuto in questo mondo, credo l'amore per mia moglie e per i miei due figli..... si credo proprio che dopo la morte fisica esista UN ALTRA VITA......

 MISTERI . viaggio verso l'ignoto




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