Il transito di venere del 2004 ripreso dall'astrofilo italiano Giovanni Paglioli.
Foto: © Giovanni Paglioli / Centro Astronomico Neil Armstrong (Salerno)
Foto: © Giovanni Paglioli / Centro Astronomico Neil Armstrong (Salerno)
Non prendete impegni martedì sera, il prossimo 5 giugno, e neppure al mattino presto del 6. Dopo la superluna della scorsa settimana, il cielo ci offrirà infatti uno spettacolo rarissimo e unico nel suo genere: il transito di Venere sul Sole.
Lo attraverserà nella parte superiore in sei ore e 40 minuti e tutto si concluderà alle 6.34 del mattino del 6 giugno. In Italia sarà visibile a partire dalle 5 e 17 (a partire da Trieste che si trova più a est e "vede" sorgere il Sole poco prima degli altri).
Ciò che si vedrà sarà un minuscolo puntino nero che si muoverà attraverso il disco solare. E in prossimità dell'entrata e dell'uscita dal disco solare si potrà osservare il curioso fenomeno della goccia nera.
Esplorazione storica
L'evento, che a prima vista potrebbe sembrare banale e insignificante, è in realtà molto particolare dal punto di vista astronomico. Prima di tutto per la sua frequenza: questi transiti si manifestano due volte ogni secolo, a 8 anni di distanza uno dall'altro. L'ultimo si era verificato nel 2004,
E poi per l'importanza storica: nel XVIII secolo astronomi ed esploratori avevano organizzato imponenti spedizioni in ogni parte del globo per osservare i transti avvenuti nel 1761 e nel 1769. L'obiettivo degli scienziati dell'epoca era quello di misurare il tempo di transito del pianeta sul disco solare da diverse posizioni per ricavarne, con complessi procedimenti matematici, una misura corretta della distanza tra la Terra e il Sole.
(Le spettacolari immagini del Sole realizzate dal Solar Dynamc Observatory)
Lo attraverserà nella parte superiore in sei ore e 40 minuti e tutto si concluderà alle 6.34 del mattino del 6 giugno. In Italia sarà visibile a partire dalle 5 e 17 (a partire da Trieste che si trova più a est e "vede" sorgere il Sole poco prima degli altri).
Ciò che si vedrà sarà un minuscolo puntino nero che si muoverà attraverso il disco solare. E in prossimità dell'entrata e dell'uscita dal disco solare si potrà osservare il curioso fenomeno della goccia nera.
Esplorazione storica
L'evento, che a prima vista potrebbe sembrare banale e insignificante, è in realtà molto particolare dal punto di vista astronomico. Prima di tutto per la sua frequenza: questi transiti si manifestano due volte ogni secolo, a 8 anni di distanza uno dall'altro. L'ultimo si era verificato nel 2004,
E poi per l'importanza storica: nel XVIII secolo astronomi ed esploratori avevano organizzato imponenti spedizioni in ogni parte del globo per osservare i transti avvenuti nel 1761 e nel 1769. L'obiettivo degli scienziati dell'epoca era quello di misurare il tempo di transito del pianeta sul disco solare da diverse posizioni per ricavarne, con complessi procedimenti matematici, una misura corretta della distanza tra la Terra e il Sole.
(Le spettacolari immagini del Sole realizzate dal Solar Dynamc Observatory)
In alto la traiettoria del transito di Venere del 6 giugno 2012, in basso quella del l'8 giugno 2004.
Esplorazione futura
Il passaggio di Venere permetterà di affinare le conoscescenze che abbiamo del pianeta. Per farlo gli astronomia della Nasa punteranno il telescopio spaziale Hubble, le cui ottiche non sono pensate per inquadrare direttamente il Sole, verso la Luna, che verrà utilizzata come un gigantesco specchio per catturare le immagini del transito ed effettuare una spettrografia all'atmosfera del pianeta identificandone così i singoli elementi.
A caccia di esopianeti
Il passsaggio servirà anche per migliorare la tecnica che utilizziamo per scoprire i pianeti extrasolari. Per cercare di scoprire nuovi corpi celesti attorno ad altre stelle si cerca di misurare l’attenuazione della luce quando un pianeta transita davanti. Non è l'unico sistema, ma è il più interessante per scoprire esopianeti. E Venere, con il suo passaggio davanti al Sole, ci permetterà di mettere a punto algoritmi di analisi spettrografica più precisi di quelli attuali e trasferirli alla ricerca dei pianeti lontani.
(A caccia di esopianeti: quali sono, dove sono e come li abbiamo trovati)
Come osservare Venere
Bello ma.. se ci svegliassimo all'alba e volessimo osservare il transito? Anche se il Sole è appena sorto, non bisogna fissarlo direttamente, nemmeno indossando un paio di comuni occhiali scuri e tantomeno attraverso binocoli o telescopi con le lenti non protette dagli speciali filtri solari. Le conseguenze per la vista potrebbero essere permanenti.
Il modo più sicuro è quello di utilizzare un comune binocolo per catturare la luce del Sole durante il transito e proiettarla su un pezzo di cartone chiaro: il puntino nero che si vedrà all'interno del fascio di luce sarà l'ombra di Venere in movimento. In alternativa si può osservare attraverso una maschera da saldatore.
Putroppo l’Italia non sarà favorita nell’osservazione di questo fenomeno, che come detto comincerà in piena notte e si mostrerà solo nelle fasi conclusive all’alba. Sarà essenziale quindi cercare un luogo di osservazione con l’orizzonte nord-est più libero possibile da impedimenti quali montagne, colline, alberi, case. Gran parte della costa Adriatica e la parte orientale della Sardegna sono ovviamente favorite potendo osservare sorgere il Sole sul mare.
Il passaggio di Venere permetterà di affinare le conoscescenze che abbiamo del pianeta. Per farlo gli astronomia della Nasa punteranno il telescopio spaziale Hubble, le cui ottiche non sono pensate per inquadrare direttamente il Sole, verso la Luna, che verrà utilizzata come un gigantesco specchio per catturare le immagini del transito ed effettuare una spettrografia all'atmosfera del pianeta identificandone così i singoli elementi.
A caccia di esopianeti
Il passsaggio servirà anche per migliorare la tecnica che utilizziamo per scoprire i pianeti extrasolari. Per cercare di scoprire nuovi corpi celesti attorno ad altre stelle si cerca di misurare l’attenuazione della luce quando un pianeta transita davanti. Non è l'unico sistema, ma è il più interessante per scoprire esopianeti. E Venere, con il suo passaggio davanti al Sole, ci permetterà di mettere a punto algoritmi di analisi spettrografica più precisi di quelli attuali e trasferirli alla ricerca dei pianeti lontani.
(A caccia di esopianeti: quali sono, dove sono e come li abbiamo trovati)
Come osservare Venere
Bello ma.. se ci svegliassimo all'alba e volessimo osservare il transito? Anche se il Sole è appena sorto, non bisogna fissarlo direttamente, nemmeno indossando un paio di comuni occhiali scuri e tantomeno attraverso binocoli o telescopi con le lenti non protette dagli speciali filtri solari. Le conseguenze per la vista potrebbero essere permanenti.
Il modo più sicuro è quello di utilizzare un comune binocolo per catturare la luce del Sole durante il transito e proiettarla su un pezzo di cartone chiaro: il puntino nero che si vedrà all'interno del fascio di luce sarà l'ombra di Venere in movimento. In alternativa si può osservare attraverso una maschera da saldatore.
Putroppo l’Italia non sarà favorita nell’osservazione di questo fenomeno, che come detto comincerà in piena notte e si mostrerà solo nelle fasi conclusive all’alba. Sarà essenziale quindi cercare un luogo di osservazione con l’orizzonte nord-est più libero possibile da impedimenti quali montagne, colline, alberi, case. Gran parte della costa Adriatica e la parte orientale della Sardegna sono ovviamente favorite potendo osservare sorgere il Sole sul mare.
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